Avere un sito internet significa avere un “owned media”, cioè qualcosa su cui si ha un controllo totale.
Avere una pagina social è molto diverso perchè si tratta di qualcosa gestito da noi ma non nostro (earned media), qualora facebook ad esempio si “svegliasse” domani e cambiasse le regole noi non potremmo fare molto. I nostri contenuti sono ospitati sui social, non sono nostri .
Per garantirci una solida presenza sul web bisogna conoscerli ed investire sequenzialmente ottimizzando i costi.
Nel marketing oggi si parla di 3 tipi di media: Paid, owned, earned (e shared), abbreviato poem.
A volte il confine tra uno e l’altro è sottile, vediamoli uno ad uno.
Owned, in italiano è posseduti, insomma dove abbiamo un controllo totale.
Tra questi media troviamo prima di tutto il nostro sito e il blog, poi naturalmente la mail e, se li abbiamo, i cataloghi. Alcune scuole di pensiero mettono in questa categoria anche i profili social dato che tecnicamente, anche se non posseduti, avere dei profili sui social è gratis al momento.
Paid, significa pagati.
Questi sono i “pay per click” sui motori di ricerca, i social media, gli influencers incentivati ed il prodotto del retargeting.
Earned vuol dire guadagnati.
In questo caso parleremo di menzioni, condivisioni, recensioni, in pratica di tutto ciò che è o genera passaparola. Questa categoria è la più importante da raggiungere nel tempo. Quando gli utenti condividono l’esperienza che hanno avuto con un brand si genera una vitalità positiva che può valere molto di più del paid.
Shared, ovviamente, vuol dire condivisi.
Questa è una categoria un pò fantasma, nel senso che dopo l’avvento di google panda (ne parleremo approfonditamente) il motore di ricerca più importante ci “facilita” se i nostri contenuti vengono condivisi, sopratutto su google+ e YouTube . A questo scopo è saggio assicurarsi di avere i pulsanti di condivisione ben posizionati sul proprio sito e costruire relazioni nel web.